lunedì 8 dicembre 2014

Pensieri americani di Dicembre 2014

Ho imparato che qui le cose si dicono con un sacco di entusiasmo.
E che comunque vada devo farmi vedere frizzante.
Mi riesce bene, e mi piace il mood: "sprizzo gioia da tutti i pori", perchè mi aiuta a essere sempre positiva.
Anche quando magari mi son svegliata con la luna storta.

Ho imparato che qui non si dice No.
E che se dico "No grazie" posso sembrare maleducata.
Eravamo and una festa e una ragazza, col modo frizzante descritto prima, mi chiede se voglio farmi leggere la mano dalla sua talentuosissima amica chiromante e scoprire tutte le belle cose che mi succederanno in futuro.
Io rispondo "Grazie, ma no" pensando che ringraziare fosse sufficientemente gentile come risposta alla sua domanda.
In realtà ho commesso un errore perchè qui nessuno mai risponde no grazie come per esempio son sempre stata abituata iuo. Qui si risponde "Wow grazie, che bello, magari più tardi passo a fare un giro dalla tua amica chiromante".
Io lo trovo stupido, perchè mi par di dare una possibilità e poi "tirar pacco" all'amica.
Mi ci dovrò abituare?
No, non penso ce la farò.

Ho imparato che qui si da la mancia a tutti, e che anche il panettiere ha il vaso con le tips perchè se sei stato contento del suo servizio ovvero di come ti da il pane è cosa buona manciare.
I dipendenti vengono pagati poco perchè la gran parte del loro stipendio vien guadagnato meritocraticamente. E questo mi piace, meglio lavorano, più denaro si portanon a casa.
Invece di contro mi devo ancora abituare ai prezzi senza tasse ne mance, che corrispondono a una maggiorazione di almeno il 25% dei prezzi. (quasi 9% di tasse e tra il 18-20% di mance)

Ho imparato che l'acqua te la portano sempre appena ti siedi ovunque, sia al bar a bere un cocktail che al ristorante. E ho imparato appena mi siedo a dire che non mi serve.
La contea dove viviamo sta facendo un sacco di sforzi per preservare l'acqua (e non solo - vedi prossimo punto) perchè è un bene prezioso e che non abbonda soprattutto d'estate.
Quindi io do una mano....
Sinceramente aggiungo che qui l'acqua fa schifo e se la bevono loro!

Ho imparato che la mia contea vuole così bene al pianeta che vuole limitare lo spreco di buste di plastica, e utilizzare le buste di carta o le borse riutilizzabili.
Quindi ovunque vai dal 1 Settembre 2014 ti fanno pagaro 10 centesimi a borsetta.
Come in italia, penserete voi.
Non è così, perchè qui se vai a comprarti un vestito da $300 o il latte da $3 è uguale, ti devono far pagare la borsetta, e il conteggio dev'esere chiaro nello scontrino.
E no, il negoziante non può omaggiarti della borsetta perchè deve tenere un registro di cosa succede, se ti vende la borsa o se tu te la porti da casa. 
Ho subito pensato che se fossimo in Italia la Comieco o la Gps (ditta vicino a dove vivevamo) si sarebbero ribellate! (se vi interessa ecco qui il link)


Ho imparato che qui esiste la catena di supermercati più belli al mondo. Si chiama Whole foods (è in tutti gli States eh) e è un po come i nostri supermercati bio, quelli tutti bio intendo, che avevano iniziato a diffondersi un paio di anni fa in Italia. Ma è grande 5 volte tanto e ha tutti prodotti bio, che qui si dice Organic, anche cose impensabili. Penso che l'Whole foods meriti un bel post a sè, ma che vi parlo de un supermercato?
Venitemi a trovare e vi ci faccio innamorare.
Poi vi porto al Walmart che per me rappresenta un po' l'America verace. Tranquilli vi innamorereta anche là, delle corsie di junk food più incredibili.

Ho imparato mille altre cose ma per il momento immaginatemi andare a comprare un vestito e oltre allo sforzo di pagare na caterba di soldi mi sento chiedere i 10 centesimi e invece di dire No grazie dico, Grazie c'ho la mia borsetta di Whole foods che puzza da zuppa Jambalaya e Chicken noodle soup!
Ahahahah.

Il mini tacchino del Thanksgiving. Forse era un pollo?











domenica 23 novembre 2014

Il Visto B1 per gli Stati Uniti - B1 Visa

Ciao a tutti,

vivere all'estero significa avere la fantastica opportunità di conosce le storie e le speranze di connazionali.
Mi piace conoscere la storia di italiani che son qui, perchè ho imparato che ogni storia è una diversa avventura.
Noi per esempio siamo qui temporanei con un Visto E2, come ben sapete, i nostri amici di cui ho parlato nello scorso post invece sono qui stabili, perchè hanno vinto la Green Card, mentre poco tempo fa abbiamo conosciuto un'altra bella coppia, che vive qui temporaneamente con il Visto B1.
Io non ne avevo mai sentito parlare, non me ne ero mai informata.
E così ho chiesto loro un aiuto, un racconto scritto su quello che è e come si sviluppano le fasi dell'ottenimento del Visto B1.
Buon fine settimana a tutti voi.

Credits
 
Prima del E2 il B1 - il visto per studiare il mercato

Il visto B1, perspective investor visa, consente di recarsi negli Stati Uniti per 6 mesi a scopo imprenditoriale. In status B1 si ha infatti modo di analizzare le zone di interesse, studiare il mercato e visitare le proprietà che rispondono ai vostri requisiti.

Cosa non si può fare in status B1

Il visto B1 viene rilasciato a potenziali imprenditori, quindi il vostro unico scopo in questi 6 mesi deve essere quello di mettere le basi per il vostro business.

Principalmente in status B1 non potete cercare lavoro, quindi lavorare come dipendenti, e non avete diritto a documenti americani, incluso il SSN (Social Security Number), il loro codice fiscale.

Quest'ultimo aspetto non è da sottovalutare, infatti vivere in USA senza SSN significa non avere una credit history; ciò implica che agli occhi di chiunque, affittuari in primis, siate soggetti finanziariamente rischiosi. Non potrete, ad es., affittare una casa (a meno che non conosciate un privato che si fidi di voi), nemmeno pagando gli affitti in anticipo inclusa la caparra (deposit). Per i vostri 6 mesi in status B1 dovrete mettere in conto una spesa un po' più alta del classico affitto residenziale, poiché dovrete alloggiare usando siti come airbnb, subaffitti o alberghi per lunghe permanenze (tipo Extended Stay America). Mettete in conto dunque di viaggiare leggeri, non potrete portarvi subito tutto tutto... Un po' meno grave è l'impossibilità a sottoscrivere un contratto telefonico standard. Anche qui potrete ovviare utilizzando il vostro smartphone italiano ed aquistando una SIM prepagata americana, ma è una richiesta insolita per gli americani. Qui infatti tutti acquistano il telefono tramite contratto col carrier (gestore telefonico) e pagano la bill (bolletta) ogni mese. Vi consiglio di rivolgervi ad ATT o TMobile, gli altri grossi carrier non vendono SIM prepagate e quelle di gestori locali o minori che trovate da BestBuy ecc hanno gli stessi costi ma una copertura inferiore.

Perché è utile il B1 visa

Innanzitutto a differenza dell'ESTA (visto turistico di 3 mesi), con il visto B1 potete rimanere negli States per un periodo più lungo (6mesi) ed estendibile (altri 6mesi). Poi, con questo visto entrate negli USA nel modo più corretto (e gli americani apprezzano molto la chiarezza), ovvero dichiarando sin dall'inizio qual è il vostro intento (aprire un business) e pertanto essendo autorizzati a stipulare contratti per le prime fasi del vostro progetto.

Credits

Un altro vantaggio interessante si ha al momento della richiesta di visto E2.

Se siete venuti in USA con questo visto, avete la possibilità di fare una richiesta di Change of Status da B1 a E2 direttamente all'USCIS anziché richiedere l'emissione del nuovo visto E2 in ambasciata a Roma (unico ente in Italia responsabile dell'emissione di visti E2). Non dovrete quindi rientrare in Italia a sostenere l'intervista e, soprattutto, non avrete a che fare con la rigiditá ed i tempi tecnici dell'ambasciata romana. Un bel risparmio di tempo e denaro, che se siete qui per aprire un'attività vi accorgerete non ce ne sono mai abbastanza!

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Come ottenere il B1 visa

L'application per questo tipo di visto è abbastanza semplice e si fa nel consolato di riferimento: Milano per il NordOvest, Firenze per il NordEst, Roma per il Centro e Napoli per il Sud.

Se siete meticolosi e precisi, potete risparmiare i soldi dell'immigration lawyer per quando farete il change of status e costruire il plico per la richiesta da voi.

Per l'iter da seguire con i documenti da allegare vi rimando alla dettagliatissima pagina ufficiale
http://travel.state.gov/content/visas/english/visit/visitor.html#15
Va sottolineato però che buona parte delle richieste vengono respinte. Come assicurarsi allora di ottenerlo? È fondamentale dimostrare:

- di avere fondi a sufficienza per mantenersi durante questi 6mesi. Portate una carta del commercialista o del direttore della vostra banca, qualcuno di "ufficiale" che attesti il vostro benessere, garantendo fondi sufficienti per la vostra permanenza. Al consolato preme molto che una volta in USA voi non pesiate economicamente su nessuno se non voi stessi.

- di avere dei legami forti con l'Italia. Il modo più semplice è presentare il vostro contratto di lavoro (qualunque sia: dipendente, società,..). Se sfortunatamente siete disoccupati dovrete ingegnarvi altrimenti: legami familiari (coniuge o figli minori in Italia), studio (siete iscritti a qualche corso), finanze (mutuo, proprietà da gestire), ecc; in questo caso però siate pronti a rispondere in modo convincente a molte domande che rassicurino il consolato sul vostro desiderio di ingresso negli States in modo temporaneo e sulla vostra volontà di rientrare a casa. [so che la logica vorrebbe un "non so se tornerò, dipende da come va", ma in questa fase dovete convincerli che non è vostra intenzione immigrare in USA, va così]

- di voler attuare un progetto valido per il quale avete comprovate capacità. Dovrete sostanzialmente illustrare la vostra idea (ad es. un'azienda vinicola) nel modo più concreto possibile ed elencare tutte le conoscenze, qualifiche, esperienze e titoli che vi rendono capaci per la realizzazione e gestione del business (ad es. attestato AIS, precedenti esperienze lavorative in vigna, laurea in economia gestionale, ecc). Non fatevi troppe speranze dunque se siete un ingegnere edile che vuol cambiar vita ed aprire un chiosco vista oceano.

In generale il visto B1 è da considerare un periodo di prova tra voi e gli USA. Questi mesi infatti danno da una parte modo agli States di conoscervi, dall'altra danno a voi la possibilità di vivere qui per un periodo abbastanza lungo da capire se effettivamente è il posto giusto per realizzare il vostro progetto e, non meno importante, se riuscite a vedervi a vivere qui con tutto quel che ne consegue.
 

lunedì 17 novembre 2014

La dolcezza ha vinto - cosa mi scrivono.

E' arrivato l'autunno qui.
Tutto di un colore tra il giallo e il rosso, ve lo ricordate questo post di Novembre dell'anno scorso? E questo, che è il seguito?
Questo è il nostro primo completo autunno qui e sarà anche il nostro primo inverno...

Vi ricordate lo scorso post?
I miei amici hanno letto il post.
Ecco alcune parole che mi hanno lasciato in una email.

Anche noi abbiamo avuto la fortuna di conoscere una coppia dolcissima.
Lei sognatrice con i piedi per terra: combinazione rara, ma quando succede scoccano scintille!
Lui esploratore, artista, e energia da vendere: altra combinazione straordinaria!
Conoscervi è stato un altro bel regalo della Vita, che continua a farci regali bellissimi!
 

In Italia, un po’ più di 15 anni fa’ ormai, abbiamo giocato alla Lotteria, e siamo stati fortunati.  Vincere la Green Card non è una cosa che succede tutti i giorni, e la tentazione era troppo forte per rinunciare. Così abbiamo deciso di tentare, e la nostra avventura è cominciata. Oggi possiamo dire che è un’avventura che ci piace tantissimo!
Siamo molto grati all’America, terra bellissima e generosa, che fa diventare suoi cittadini chi accoglie. E siamo molto grati all’Italia, terra meravigliosa, dove l’arte ed il cuore vibrano in molti luoghi.
La nostra esperienza ci ha fatto apprezzare sempre più le “radici” dell’Italia: la famiglia, le tradizioni, la storia, la cultura, il cibo, la musica e sopratutto la profondità nei rapporti umani che riesce così naturale tra gli italiani. Ma allo stesso tempo abbiamo imparato ad amare le “ali” dell’America: terra in cui la storia antica non è nei monumenti, ma nella natura, nelle foreste millenarie di sequoie. Terra di grandi opportunità, dove chi ha buona energia e voglia di provare ce la può fare.


Grazie a tutti e Buona nuova settimana,
per la questa settimana ho un'altra "ospitata" e infatti vi parleranno del visto B1.
Grazie a tutti coloro che mi scrivono in privato e che....mi vengono a trovare
Alice


martedì 11 novembre 2014

La dolcezza ha vinto.

Hanno avuto fortuna, loro.
Ma anche io.

Io ho avuto fortuna a conoscere una coppia dolcissima.
Loro hanno avuto fortuna a vincere la cittadinanza alla lotteria americana.
Sto parlando di una coppia amabile che ha tentato la fortuna 15 anni fa e ha vinto la possibilità di accaparrarsi il loro posto negli Stati Uniti.
Hanno scelto la California.

Sono convinta che siano gli Stati Uniti ad aver vinto due persone sensazionali e di una dolcezza estrema.
Lei possiede un'aurea calma, mi trasmette una profonda serenità.
Lui ha un viso solare e gli occhi che ridono.

Sono stata fortunata un mesetto fa quando li ho conosciuti e sono felice che ora abbiano deciso di vivere nella nostra stessa città.
Vorrei chiedere loro di raccontarmi un po' la loro storia e soprattutto le loro sensazioni dopo tanti anni qui.
Il mondo mi sta facendo dei regali bellissimi e sono riconoscente ogni giorno per tutto quello che ho.

Ognuno di noi potrebbe vincere la cittadinanza americana, a quanto pare.
Ormai pensavo che fosse solo un grande scherzo, invece mi sono ricreduta.
E' una cosa incredibile, che succede penso solo qui negli Stati Uniti - forse anche in Australia? - sì perchè qui non ci puoi venire a vivere perchè decidi di cambiare Stato o vita - come in Australia e in Canada.
Qui devi chiedere di poter venire a vivere, lavorando.
Non in altri modi.
E dopo che la richiesta "posso venire qui a lavorare onestamente e ti prometto che sarò bravo e pagherò le tasse", c'è il giudizio se "vai bene" o meno!
Stessa cosa per l'estrazione della Green Card: dopo la comunicazione dell'estrazione, si è sottoposti ad una intervista consolare per giudicare l'idoneità.
Non voglio polemizzare con questo eh, voglio anzi condividere con voi l'atteggiamento conservativo e preservativo degli Stati Uniti, le restrittive leggi sull'immigrazione e le rigide leggi sul lavoro.
Qui c'è il link "per vincere alla lotteria!" Come vedrete, adesso è concluso il periodo per partecipare al programma, come scrivono nelle prime 2 righe.


Sta arrivando l'inverno qui.
Ma che cielo poche sere fa!
Alice


martedì 4 novembre 2014

L importanza di avere un avvocato - immigration attorney

Come anticipato dal precedente post, oggi vorrei riprendere in mano un aspetto sul quale in molti si scontrano prima della richiesta del visto. 
(avviso, leggete le ultime 4 righe di questo post prima di iniziare)
Trovo infatti che la figura del' AVVOCATO sia cruciale e sia anche un aspetto su cui soffermarsi per meglio spiegarvi la nostra esperienza.


L'importanza di avere un avvocato 
per la domanda di Visto.

Io e Mr. P abbiamo scelto la strada dell'assumere un avvocato che ci seguisse nelle pratiche.
Il motivo principale è la NON CONOSCENZA. 
Già, non sapevamo come muoverci e nemmeno come fare ad affrontare la domanda, non tanto per l'application in sè, ma per tutti quegli aspetti di contorno.

Inoltre io vedo anche questi aspetti determinanti.
- TEMPO: per noi dall'Italia sarebbe stato molto difficile arrangiarci in tutto poichè non avevamo realmente il tempo nè per documentarci, nè per fare un business plan, dato che lavoravamo a tempo pieno poi...
- INCAPACITA': eravamo totalmente spaesati dalle mille nozioni trovate in internet - tutte utili ma nessuna troppo chiara, noi avevamo bisogno di certezze o comunque psicologicamente ci rasserenava essere seguiti da un immigration attorney perchè sapeva benissimo come muoversi e come "farci muovere". Inoltre il lungo processo di cambio vita era durato anni e noi non volevamo perdere ancora tempo

Alla domanda  
E' davvero necessario aver avuto un avvocato nel vostro caso?
Io rispondo Sì, per tutti i motivi elencati sopra.
Mr. P risponderebbe No. Ovvero, con il senno del poi, lui pensa sarebbe stato possibile "farcela da soli", però, ancora una volta, per tutti i motivi elencati sopra, pure lui rimane fermo nell'idea che abbiamo fatto la scelta giusta.
E alla domanda più generale:   
E' davvero necessario avere un avvocato per richiedere un visto?
Dipende.
Sempre con il senno del poi, ci sono delle semplici regole da seguire che se conosciute, beh effettivamente ci si può arrangiare.
Mi piacerebbe che qualcuno con un visto E2 mi scrivesse un giorno per parlarmi delle sua esperienza.
Chissà - sembra che questa settimana avrò visite e vediamo se riuscirò a parlarvi di altre esperienze.


Erika Stefani ph


Come essere seguiti - Consigli e la nostra esperienza.

- tutti coloro che mi contattano in merito alla reale necessità di avere un avvocato, io rispondo che SI UNA PRIMA CONSULTAZIONE SUL PROPRIO CASO LA STRACONSIGLIO VIVAMENTE.
Cioè nella decisione di un cambio vita cosi radicale, trovo che un consulto con un avvocato che consigli come fare o come muoversi siano i soldi meglio spesi.
Ricordate che in America il tempo e la professionalità sono denaro. 
Quindi SI PAGA PER QUALSIASI COSA: non vi aspettate la telefonata amichevole della serie "Senti avrei sta idea in mente tu che mi consigli.." - no non va così.
Il consulto telefonico è un vero appuntamento, il cui costo varia a seconda dei professionisti. Solitamente è una tariffa di base oraria, che per l'avvocato varia dai $ 150 (molto onesta) ai $ 250 dollari all'ora (che a ns esperienza è una tariffa più comune).
Visto che le cifre ci spaventavano, quello che abbiamo fatto è chiedere un PREVENTIVO DI SPESA, in modo da capire se fattibile o no. Il preventivo di spesa non era una cifra sicura, infatti  aveva una oscillazione di $ 1.500 dollari perchè tutto varia dal tempo impiegato - viste le ore impiegate e visto le mille telefonate fatte, penso che siamo stati seguiti da una persona onesta.
A quanto mi risulta dai pochi confronti che ho fatto, grazie al blog e alle persone che scrivono, di avvocati ce ne sono tanti, alcuni più e alcuni meno cari.

Io ringrazierò sempre per aver trovato Edward, perché ci ha ispirato fiducia sin dalla prima telefonata e la cosa che più ci rassicurava era il fatto che aveva seguito un nostro amico a prendere i visti per il suo business in California, insomma, un avvocato di successo.
A chi non sarebbe piaciuto avere una conoscenza diretta che ti dice: Tra tutti i ciarlatani che incontrai, lui fu l'unico che realmente mi aiutò.

- successivamente alla consultazione, che può essere fatta semplicemente con una telefonata o un incontro vero e proprio, si capisce che strada seguire.
Il ns avvocato è stato chiaro sin dall'inizio, bisognava seguire un iter preciso e così abbiamo fatto. Vi ricordate il post dove scrissi dell'iter QUI e QUI

- in termini di tempo, noi abbiamo effettuato il primo consulto a Maggio 2013, dopo circa un anno che è servito a noi a capire dove dirigere l'attenzione. Se non vi ricordate, ecco QUI 
Ad Agosto 2013, dopo vari consulti telefonici siamo andati in California e l'abbiamo incontrato, portando con noi i documenti di cui aveva bisogno. Dopo aver iniziato la trattativa della proprietà, abbiamo iniziato a costruire il nostro business plan. Edward ci chiedeva documenti, cv, e altre informazioni e noi mano a mano gli passavamo il necessario.
A Ottobre 2013 la nostra offerta finale era stata accettata, e così abbiamo aggiunto al bp tutti quei documenti che riguardavano il business.
Ricordatevi che prossimamente screverò l'atricolo sull'importanza di avere un commercialista.
Non ve lo perdete perchè è un aspetto fondamentale.
Continuando con la tempistica, a Dicembre 2013, eravamo finalmente pronti con il fascicolone così abbiamo inoltrato elettronicamente la domanda per inviare la documentazione per richiedere il visto.
Ovvero, vorrei essere più chiara.
Prima si chiede si compilano -on line- pagine di moduli per chiedere di poter inviare una richiesta di visto.
Si attende l'approvazione dal Consolato.
Poi si invia il tutto.
Ricapitolando, vicino a Natale 2013 abbiamo inviato i moduli.
A Gennaio 2014 è arrivata la conferma che era possibile inoltrare il nostro business plan sul ns business.
A Febbraio 2014 è arrivata la email dove ci confermavano la possibilità di effettuare l'intervista consolare per l'approvazione o la negazione del visto.
Per rinfrescarvi la memoria, ecco QUI l'articolo sulla Interview.

Ok, ne è uscito un articolo lunghissimo. 
Non lo leggetemi che vi ci annoiate. Scrivetemi per maggiori chiarimenti, lo so son stata infinita.
I'm sorry.
Alice       


sabato 18 ottobre 2014

Richiesta del Visto E2: le figure professionali più importanti

Ciao a tutti ragazzi,
la nostra avventura continua sempre molto intensamente.

Volevo ringraziare tutti coloro che mi scrivono in privato con un Enorme in bocca al lupo. e dedicarlo anche a tutte quelle persone che cercano di trasferirsi, che magari leggono questo blog ma non mi scrivono.
Chiedo anche perdono a chi ho un po' trascurato, purtroppo Settembre e Ottobre sono mesi molto intensi per l'An Inn 2 Remember e anche per la nostra vita privata perchè seguiamo gli amici e i parenti che ci stanno facendo visita.

Vorrei iniziare, anche con l'aiuto di... udite udite.. Mr. P a parlare delle figure professionali che ci hanno aiutato nel nostro processo di trasferimento.
Di certo parleremo di:
- immigration attorney, il nostro avvocato Edward e infatti nel prossimo post parlerò proprio di lui e del suo lavoro; del perchè ci ha spinto a assumere un avvocato e a che risultati siamo arrivati.
- accountant, la figura del commercialista è davvero essenziale in ambedue i casi di apertura di un business e acquisizione di un business già esistente.
- real estate agent, la nostra cotonatissima agente immobiliare è stata cruciale visto che dovevamo acquistare un immobile e visto che non s
apevamo assolutamente nulla di compravendite in America. Lei ha davvero giocato dalla nostra parte e anche lei è stata una figura essenziale.

Bene,
vi allego un po di fotine dei nostri dintorni, stay tuned e a prestissimo.

Alice.


An Inn 2 Remember


Credits: Erika Stefani

Credits: Erika Stefani

San Francisco

Alamo Square


lunedì 8 settembre 2014

La Bandiera!

Ciao a tutti!

Vi scrivo dal pc, che strano riprendere il blog dal pc, ultimamente ho spesso usato il telefonino e il pad! Una delle prime cose che mi son messa a fare oggi è attualizzare il blog con la vita che sto vivendo ora.
Infatti vorrei indicarvi di "seguire" le nostre avventure californiane su
IG #aninn2remember o su FB An Inn 2 Remember

Una delle prime cose che ho imparato, e diciamo pure mi hanno insegnato, è stato il patriottismo.
Sì perchè fuori a tutti gli edifici pubblici c'è la bandiera americana che viene esposta con fierezza.
Ce l'avevamo anche noi, ma "non la sapevamo usare".
C'è un immenso rispetto verso lo Stato, una fierezza di appartenenza alla comunità americana che è sorprendente.
Sorprendente per me che penso ogni giorno a quanto soffro per l'Italia che pare fallita e chissà quando riuscirà a risalire.
Rovinati da pochi incapaci, ne soffrono molti ingiustamente.

Ok. No, non voglio parlare di questo, #sappiatecomelapenso
e SAPPIATE CHE QUI AMANO TUTTI L'ITALIA.


Torniamo alla bandiera degli Stati Uniti d'America che deve sottostare a determinate regole spiegate nel Flag Code.

Sì, un vero e proprio codice su come dev'essere la bandiera, su come va piegata, issata, ecc.
Questo, a grandi linee è ciò che ho imparato.

- la bandiera deve avere le stelle "attaccate al palo" e le "strisce che svolazzano"
- la bandiera deve essere issata di giorno ma appena cala il sole va portata dentro, a meno che non venga illuminata da una luce che illumina puntata solo su di essa per tutta la notte - ma di questo non ne sono convinta al 100%
- la bandiera deve essere arrotolata in modo cerimoniale e riposta in un luogo sicuro, non oltraggioso, e dev'essere sempre pulita e non rovinata
- la bandiera non deve toccare per terra sennò va bruciata per rispetto.
- la bandiera non va issata se piove o se c'è un motivo di lutto va messa a mezz'asta

 
La casa addobata per i festeggiamenti del 4 Luglio.
Vi dirò di più.

Volevamo aggiungere la bandiera della Califonia "quella con l'orso" accanto alla bandiera degli Stati Uniti, però risultava che sarebbe stata più grande..
e no, non va bene che la bandiera di uno Stato sia più grande della bandiera della Nazione, allora...
:-(







Ok, adesso abbiamo tenuto la bandiera della Cali.
Quella degli Stati Uniti era rovinata e un po' troppo "formale", non volevamo oltraggiare la nazione mancando a certe regole.
Sì perchè puntualmente la dimenticavamo fuori..

Ecco e per chi volesse capire tutto e di più, vi lascio il link di Wiki.

Sappiate che stanno già allestendo le case per Halloween 2014.
Ma questo non ha un codice!!

Have fun!

Alice

lunedì 25 agosto 2014

Sono quasi 6 mesi!!

Ciao a tutti,
È da un po' di tempo che non riesco a prendere tempo per scrivere nel blog.
Mi dispiace molto perchè vedo che in molti mi scrivono in pvt per avere notizie sulla nostra avventura.
Ho un sacco di concetti da sviluppare, soprattutto adesso che capisco certi meccanismi che, dall'Italia, accettavamo senza farci tante domande.
Capisco più facilmente le cose ora che sono qui, e per questo vorrei parlarne.
In generale vorrei dirvi che tutte le notte insonni a leggere email, tutte le schede consumate a fare telefonate alla sera finito il lavoro, tutte le ansie-tensioni-attese son stati momenti che ora sembrano lontani... E non più così pesanti com'erano.
Sì ne è valsa la pena.
E come dice Mr. P è stata un bella palestra. Un periodo che ci ha testato e che ci è servito a capire se saremmo riusciti o meno a farcela.
Cavolo, abbiamo proprio cambiato la vita.
Non un semplice trasloco, con il camion dei traslocatori e le norte auto piene e con i cani nel bagagliaio!!
Ok, a presto con altre considerazioni.
Chiudo con
 SÌ PER ME NE È VALSA LA PENA.
E vorrei fare un in bocca al lupo a tutti coloro che ci stanno provando, perchè per me è vero che "quando sei di qui non vorresti più tornare indietro", come mi diceva sempre il mio amico Lucio.
Alice

lunedì 26 maggio 2014

10 giorni a Sebastopol!

Tante cose da scrivere, poco tempo per descriverle.
Tanto tempo per il dovere, poco tempo per il piacere.
Ho pensato ad un breve post fotografico di questi 2 mesi in California.
:-)
Poi ho capito che era meglio dividerlo a tappe.
Ecco la prima tappa....appena arrivati non abbiamo iniziato subito con il lavoro e la nuova vita a Sonoma, ci siamo presi 10 giorni, che sono più che volati, e abbiamo affittato una casa in un paesino vicino, Sebastopol.
Penso che sarà dove vorrei passare la mia vecchiaia...un paesino poco turistico ma molto artistico.
Nessuno considera Sebastopol una meta, ma meriterebbe uno stop visto che ovunque si respire arte, ci sono quasi ogni sera concerti e il paese è pieno di gente sana. Che va a correre, che veste natural, è dove c'è il più bel Whole Food della Contea.
Ah, Whole Foods, un posto magico.

Viaggiare con cani..
Malò dento al suo trasportino.

Un pomeriggio a passeggiare

Una mattina a comprare il divano all'Ikea

Una delle ultime sere a Sebastopol :-(

A Sebastopol trovavamo installazioni ovunque lungo le strade.
Questo artista è bravissimo e recupera qualsiasi cosa, e da vita e forma agli oggetti

Il suo regno


 
Ok, è domenica pomeriggio,
aspettiamo ancora qualcuno che arriverà a breve.
E domani si celebrerà il Memorial Day, un giorno per ricordare tutte le persone morte nelle guerre per servire il paese.
Mi sembra giusto festeggiarle.
Alice 

domenica 11 maggio 2014

Cosa succede!

Da troppo non scrivo.
Conoscendomi continuerò a singhiozzo perchè NO, non ho proprio tempo per scrivere e dedicarmi al blog.
"ormai" è da un mese e mezzo che ci siamo trasferiti e da un mese e 5 gg è iniziato il nostro nuovo lavoro.
Anzi, scusate, oggi è il 10 Maggio, un mese e 10 giorni, dovevo scrivere.
Ma qui, giusto per ambientarmi e iniziare a ragionare Americano, la data l'ho impostata 5/10/2014 ...essendo abituata alla data italiana del mio vecchio laptop italiano, sono andata in confusione.
Già.
Vado spesso in confusione se lo volete sapere: nella data, e questo è grave perchè con le date ci lavoro,
con le misure perchè tra pound, inches, miles ecc.......no non ho ancora capito nulla...e questo è grave perchè non saprei come rimediare...sono molto lazy così ogni volta che un cliente mi chiede quante miglia dista un certo posto....elegantemente rispondo in minuti/ore/mezzore!!
un'altra cosa che mi confonde è lo spelling, insomma un po' tutte le basi americane, direbbe chi qui in America ci sta già da un po'....perchè a volte non mi viene automatico scrivere "ei", ovvero A e neanche "ai", ovvero I.
Soprattutto quando devo scrivere un indirizzo email e qui credetemi non c'è nulla di più difficile.......tipo ckj.flecheneky@hlessarievol.com ovviamente è una email inventata ma è molto verosimile a ciò che i miei clienti mi dettano.
Che altro dirvi che mi manda in confusione....beh a pensare bene non c'è molto altro, se non l'accento di certi clienti e il modo di dire le cose che farebbe rivoltare nella tomba la mia povera insegnante di inglese che tanto amava il sano radicato inglese...lo amava così tanto che ci insegnò certe parole che qui normalmente non si dicono quindi l'altro giorno Mr. P, ad esempio, ha dato l'appuntamento all'elettriciste "I'll see you @ half past nine" e lui non ha proprio capito na mazza!!!
Ahahaha....mi viene ancora da ridere.
Però devo pure ringraziarla la cara vecchia Pischedda perchè rivive ogni volta che ci vengono a trovare clienti inglesi dal Regno Unito. Parlano come dire europeo!!

Vi devo anche raccontare che qui sì, ci sono spesso europei, ma principalmente inglesi, svedesi, norvegesi e qualche francese. Per la prima volta ho ricevuto prenotazioni da italiani! Sì, non ne erano mai venuti gli altri anni, ma di questo ne parleremo. Ok, che ridere, praticamente siccome è evidente il mio accento italiano, quando mi dicono che sono europei e io dico che sono italiana, faccio la battuta "siamo quasi vicini di casa" tutti sorridono...eccetto chi? gli inglesi. Già. Perchè loro non hanno molto a che spartire con noi, secondo loro...e hanno ragione. Quindi ho democraticamente deciso di evitare questa "battutaccia"
Questa storia...potrebbe tranquillamente rientrare nella sezione speciale tipo: STORIE DI VITA ALBERGHIERA.
In fin dei conti, non è un albergo ma è molto simile qui...è la nostra casa ma siamo così votati al lavoro e non al punto croce che sì è molto simile ad un albergo.
Ok, penso di avervi raccontato qualcosina.
Ora vado.
Qui sono le 6:52 pm di sabato 10 Maggio e sono appena finite gli aperitivi.
Sì perchè noi aperitiviamo qui...le buone abitudini abbiamo cercato di mantenerle ;-)



Alice


Ps. No Cesar Millan non ci può aiutare, anzi incoraggia qualsiasi persona a non contattarlo per lezioni canine.... ecco, io e la Malò siamo spacciate!!

martedì 22 aprile 2014

Un po' di particolari inutili.

Forse tra un po' questo blog verrà chiuso e aprirò quello del nostro bed and breakfast.
Non mi sono ancora decisa, ciò che so è che non ho tempo per seguire il blog.
O almeno questo blog.


Più di qualche volta siamo stati fermati!
"No dall'accento non siete locali"
"No, indovina da dove veniamo"
4 risposte:
1. Francesi
2. Ukraina
3. Cecoslovacchia
4. Est europa
....
........


Vado a farmi un veggie burger..sì perchè qui tutti sono super salutary.
Le ragazze sono naturaliste e mangiano sano.
E' un piacese servire colazioni con frutta a go go.
No, non pensate che qui mangiano tutti al Mc Donald...dove abito io I panozzi sono solo di prodotti selezionati.

 
Siamo nella terra dei pitbull e american Staffordshire...
Noi abbiamo due pastori belga.
Una normale, la Corinne,
l'altra che vorrebbe azzannare tutto.
Soprattutto se cibo e cani di stazza toy.
Però son tutti carini con noi, vorrebbero fermarsi a conoscere le nostre pelose...
Perchè I cani degli altri son tutti buoni e affettuosi.

Ciao ciao, vado a contattare Cesar Millan....
.....

Alice

sabato 5 aprile 2014

Work in progress....

Scusate ma sono presa malissimo e il blog verrà aggiornato appena possibile....
Intanto... Sceivetemi oppure venite a visitarci su Fb!
Grazie a tutti per il supporto, a Mr P sotto pressione e alla mia angioletta custode Erika..
Adoro qui.
Presto vi spiegheró perchè!

Alice

martedì 25 marzo 2014

Latito.

Latito.

Forse perchè non ho tempo?
Beh, anche perchè il nostro sogno si è avverato e come un fiume in piena ci sta travolgendo...
Se dall'italia riesci a fare 100 cose, da qui ne riusciamo a fare 1000+ !!
Già.
Anche di più.

La nostra giornata tipo è sveglia alle 7/7:30, colazione con doppia moka di caffè, lettura delle molteplici emails, discussioni sulle molteplici emails, alle 9:30 inizia la giornata fuori.........vai dall'avvocato, passa dall'assicuratore, fai stop a prendere due cosucce per la cena, chiama il commercialista, chiama la banca, vai in banca, vai a fare shopping-no non c'è tempo, insomma tanta robba!

Vi ricordate questo post?
Ricapitolando...
Una Kitchen aid rossa, Quasi! - Vedi sotto
Un biglietto aereo, Fatto e consumato con viaggio in Cali Agosto 2013..do you remember?
Un iPad, Fatto....regalo delle sisters di Mr.P
Un manuale di cantine vinicole, Fatto.....addirittura adesso ho I pass per le cantine di tutta la Valle ;-)
Un libro di cucina, Fatto, dall'italia con furore!
Una doppia torta di compleanno, Da fare, ma mancano ben 4 mesi!

Tra poco arriva il momento della Kitchen Aid....domani vorrei fare una puntatina a prendermela!
Che sogno! In Italia ho sempre esitato a comprarla, non avendo una casuccia tutta mia....
Qui invece penso che aggiungerò pure il frullatore!

Ok, vado a preparare la cena ai cani.
Post con poche immagini...Sorry ma il tempo è limitato.
Sappiate che sembra estate e che sono super felice.
Sappiate che la Malò continua a dominare tutto e tutti mentre la Corinne ha paura anche della sua ombra, ma delle sausages ne va pazza!


1, 2, 3....mi stendo in acqua!
Corinne

Alice

sabato 22 marzo 2014

Appositamente

San Francisco, appena arrivati..


Ho voluto, appositamente, che nessun momento fosse stato segnato dalle lacrime.
Tutti o quasi potranno venirmi a trovare, quindi si parla di arrivederci.
 
Ma LEI..chi lo sa?
 
Quindi tutti i momenti dovevano essere tranquilli, sereni e sorridenti perchè volevo che il momento triste fosse con Lei.
La adoro. La sua cruda frase "non ti rivedrò" mi lascia l'amaro dell'incertezza.
La speranza è che non sia un presagio.
Ma comunque, in ogni partenza, sì, qualsiasi persona che parte, sa che deve lasciare qualcuno di speciale.
Sì chi parte sa che dovrà averne almeno uno di rammarico.
Nonna, era per te il mio momento speciale.

Si parte...
Alice

lunedì 10 marzo 2014

Un sogno, una fermata, un treno.


Penso che tutti sognano nella vita.
Almeno un sogno.
Io penso di averne avuti tanti.
Finchè non si realizzano, rimangono nella venerabile sfera dei Sogni.
Quando si realizzano, diventano una realtà palpabile.
Una realtà sulla quale hai fantasticato mille volte e comunque vada e nonostante le proiezioni, va bene.

Per me. Essere è avere molti sogni.
Sì perchè mi piace pensare ai sogni come traguardi da raggiungere.
E sì, per certo, non c'è stato un unico sogno.
Per il quale ho combattuto tutta la vita.
Sono fortunata, ho avuto e realizzato molti sogni.

Anni fa è arrivato quel sogno, il quale era più lontano e irraggiungibile di altri e che ha addirittura messo in discussione la vita che stavo vivendo.
La mia e nostra vita.
Il lavoro.
Gli affetti.
Mi immaginavo per alcuni istanti come davanti ad un bivio a due strade.
O il bene o il male. O il dovere o il piacere.
Anzi forse davanti ad un bivio dove scegliere la vita che vivi oppure il sogno che vorresti vivere.

Mah, non vorrei scrivere troppo malinco.
Alla fine, comunque...Ho scelto.
Ho guardato al mio sogno non come una scelta tra positivo o negativo.
Ho preferito la prospettiva: un treno che passa e forse si ferma ad una x fermata.

Una storia incerta d'accordo ma a sfondo fatalisticamente positivo.
Non volevo un noir o un drammatico del tipo Un treno che non si sa se passa o se non passa, una fermata che non si sa dov'è e se c'è.
Comunque ho voluto cercare tanto quella strabenedetta fermata.
E quando l'ho trovata, ho abbracciato Mr.P e abbiamo atteso il nostro treno.
Una attesa lunga, insopportabile e sì a volte irritante e causa di tensioni.

Alla fine il treno è arrivato e noi ci stiamo salendo.
Il prezzo del biglietto è caro.
E' il prezzo di ciò che lasci.
E' il prezzo di chi lasci.


Grazie a tutti, voi che mi avete aiutato e voi che mi leggete.
Vi auguro di essere alla vostra fermata quando arriva il vostro treno.
 
Alice

sabato 1 marzo 2014

Preparazione a E2 Visa Interview


Dopo la spiegazione su procedimento e tempistiche su come richiedere E2 Visa,
eccoci all'argomento: come prepararsi per l'intervista consolare.
Vi descrivo un po' tutto ciò che ho fatto io, spero possa essere d'aiuto. Vi ricordo che ogni caso è una esperienza a sè stante.



 
Dopo essere finalmente arrivata la comunicazione del consolato che diceva:
"Ragazzi potete fissare un appuntamento consolare perchè ci fischiavano le orecchie a causa della vostra continua impazienza" 
la visione del nostro piccolo mondo è cambiata :-))

L'appuntamento consolare è anche chiamato anche INTERVIEW
In realtà la dolce&attesissima email dal Consolato è arrivata la settimana scorsa, ma per ragioni di scaramanzia, una mia peculiarità come scrissi qui, ho taciuto!!
Mi sembrava la email più bella del mondo.
E forse la più attesa.
E più desiderata.
Bene, adesso non si scherza, ma ci si prepara al momento.

Su Google-trovatutto!, ho cercato informazioni proprio digitando le paroline Come prepararsi all'intervista consolare, in italiano.
Ma secondo le mie passate ricerche ho visto che nessuno ha mai raccontato la propria esperienza in merito - scrivetemi se sbaglio! Ho ovviamente cercato in inglese.
In molti siti di avvocati ho trovato le domande più frequenti fatte durante le inverview, anche divise in base ai vari visti.
Nulla di specifico sul E2 Visa, però mi son fatta una idea di come poteva svolgersi il tutto..............c'è chi parla di una intervista di 2 minuti, c'è chi parla di 2 ore di intervista.....
Beh, sono giunta alla conclusione che ogni Ambasciata fa a modo suo!!!
Anche le istruzioni sull'ammissione in Ambasciata sono state difficili da trovare...ho letto principalmente quelle dell'Ambasciata Americana in Australia, non proprio dietro l'angolo, ma son state davvero utili.

All'intervista, non si possono portare:
* apparecchi elettronici come: telefonini o smartphone, Ipad e simili
* borse, borse grandi, valigette, zainetti
* liquidi, spray o lozioni
* accendini o simili
* armi, le quali vengono riconosciute al cancello...
* cibo
* le persone accompagnatorie che non centrano nulla e non hanno un appuntamento fissato, tantomeno i familiari, non possono entrare
Altrimenti non sei ammesso in Ambasciata.

Invece si possono portare:
* la documentazione necessaria  - sta cosa è ovviamente OBBLIGATORIA!
* piccole borsette che devono essere sottoposte allo scanner
* materiale per scrivere
* giornali o libri NO e-book
* le chiavi di casa o dell'auto ma NON elettroniche

Ho trovato anche un paio di video nel sito dell'Ambasciata Americana a Londra!
 
 
 
 
 
 
Sostanzialmente:
- Ci si presenta all'Ambasciata a Roma circa 15/30 minuti prima dell'appuntamento mostrando il foglio di notifica appuntamento alle guardie.
- Ci si sottopone al metal detector e gli effetti personali passeranno sotto allo scanner.
- Si ritira il numeretto e si aspetta la chiamata.
- Si fa il check in, allo sportello reception consolare. Uno sportello della concezione delle vecchie banche con i vetri antisfondamento e il microfono per parlare! 
- Successivamente si attende di essere chiamati
- Si viene chiamati per l'intervista vera e propria, dal Console o da un ufficiale. Lo sportello è identico a quello descritto sopra!
Ecco, come quello alle poste!!

Bene, alla fine dell'intervista, dove le domande possono essere svariate, sempre e comunque legate a ció che si vorrebbe andare a fare in America.
Per gli studenti saranno domande scolastiche,  per i lavoratori domande legate al lavoro!
Bene, vi racconteró meglio a breve...
Molto breve.
La tensione sale.
D'altra parte, questo permesso ci CAMBIA totalmente la vita..!
 
Alice
 

venerdì 28 febbraio 2014

Visto E2 - E2 Visa....parte II - chiarimenti

Il post precedente mancava di qualche particolare importante per definire meglio l'E2 Visa.
Quindi ho deciso di scrivere un'altra puntata, per non "appesantire" la prima puntata e perchè i concetti che vi vado a scrivere sono FONDAMENTALI.

Il primo concetto fondamentale in merito alla richiesta di E2 Visa è:
- nei siti del consolato, come pure nei siti degli avvocati, troverete la condizione necessaria di "to put money at risk".
Queste parole a noi italiani - e probabilmente a tante altre nazionalità - NON PIACE.
In pratica, questo concetto significa che quando si stipula un contratto per l'acquisto/apertura/rilevazione di un business e del suo valore, è necessario depositare i propri fondi in Usa.
Dove? In una Escrow Holder, ovvero Società che mantiene congelati i soldi dell'investitore come deposito a garanzia dell'offerta fatta, firmata e approvata tra investitore (buyer) e venditore (seller).
Questo concetto non significa necessariamente che il Consolato o i sellers vogliono vedere quanti soldi ha il buyer ma SE possiede i fondi necessari a pagare l'intero business.
Io penso, ma non lo so con certezza, che si possa chiedere un mutuo bancario alle banche americane, per cifre contenute, dimostrando un business plan. Se il mio pensiero è vero, questa è una strada che sconsiglio vivamente. Il procedimento di richiesta del E2 Visa è già tanto complicato di suo, che aggiungere un mutuo lo paragonerei ad un autogoal, anzi peggio.
Curiosità: la Escrow Holder non tiene in deposito i soldi gratuitamente.

Il secondo concetto fondamentale in merito alla richiesta di E2 Visa è:
il Business deve esistere o no?
Me lo sono chiesta tante tante volte anche io.
In merito a questo importante concetto vorrei riassumere le parole che ci disse il nostro avvocato.
Gli Stati Uniti sono una meta molto desiderata e richiesta, ogni anno vengono richiesti milioni di Visti. Per i visti business, bisogna fornire al Consolato dati realmente concreti per essere vincenti e quindi accettati negli Stati Uniti. Un buon business plan dovrà sempre aiutare, soprattutto per i business piccoli dove l'impegno economico è basso e il business non è ancora esistente, PERO' dal consolato è difficile che di questi tempi rilasceranno un E Visa per un business troppo incerto. Soprattutto se le cifre sono alte - non chiesti di dare un valore - a meno che ad richiedere il visto non sia una società dichiaratamente solida. (c'è proprio una lista di queste società italiane)

E poi fece l'esempio: su una scala di valori da 1 (voto più alto) a 3 (più basso):
1  richiesta ottimale
richiesta di Visa per un business esistente con buon reddito
2 richiesta incerta
perchè necessario dimostrare dati sostanziali e verosimili (no che vi inventate un business plan eh!!) 
 acquisto di Visa per un business esistente con basso reddito/chiuso
3 richiesta con alta probabilità di esito negativo
acquisto di Visa per un business non ancora avviato/aperto

Su mutuo e alto-investimento-per-business-non-ancora-aperto, vi rimando alla consultazione di un professionista, quindi un avvocato specializzato.
Non ricordo bene se all'epoca aggiunse lui o pensai io: La povertà in America è una pecca da risolvere, il Governo non farà entrare future potenziali poveri.
Sembra crudele, ma mille cose dimostrano che gli Stati Uniti non vogliono riavere una crisi economica.

Il terzo concetto fondamentale in merito alla richiesta di E2 Visa è:
- il business dovrà avere una sede o in affitto oppure di proprietà, ricordatevi di stipulare una offerta vincolata al rilascio della Visa, ovvero "offer/escrow to close upon issuance of Buyer's Visa".
Ok si può riassumere con "subject to Visa", ma la terminologia contrattistica me piace assai e ve la riporto bella espansa!
Curiosità. Nei contratti ci sono delle frase bellissime, quanto difficilissime da capire. Se un giorno in futuropotrò, vi faro degli esempi, perchè la normale costruzione della frase che abbiamo tutti scolasticamente imparato, è stravolta. E a me piace tantissimo perchè mi pare proprio di entrare nel vivo della lingua.

So ma non so - che è ammessa anche un'altra strada per richiedere la Visa: comprare il business e successivamente richiedere la Visa. Una strada che è un po' rischiosa e il nostra avvocato ci ha consigliato di non percorrere.

Ok. Mi pare tutto.
Alice

lunedì 24 febbraio 2014

Momenti.

Non so bene come iniziare la settimana e tanto meno questo post.
Però ho un concetto chiaro in mente. Anzi 2.

Ho passato un fine settimana sensazionale.
Sono questi i momenti che so già che mi mancheranno.

Purtroppo da quando ho iniziato a lavorare al Belve, ho tralasciato tanto la vita che normalmente vivevo.
Uscite, aperitivi, cene, tanto in giro con amici e da venerdì a domenica ho rivissuto tanto.
Questi momenti mi sono mancati parecchio per 7 anni.
Beh, continueranno a mancarmi anche in futuro.

Ci saranno altri momenti forti e belli a cui mi abituerò ;-))

Ok. Non così, non proprio così uguali.
Ma forti e che ho desiderato per anni.
Già.
Sono un po' malinconica oggi.
Eppure c'è il sole.

Buon lunedì.
Alice
Carina vero?


giovedì 20 febbraio 2014

E' da tanto che non parlo di musica..

....e siccome non ho tanto tempo per parlarvene, vi linko una canzone di uno dei miei artisti preferiti!
Nick Drake.
Un poeta.
Sì perchè a me piacciono i poeti che cantano ballads accompagnati dalla chitarra acustica.
Mi piacciono un casino, ok?



Rip Nick, quest'anno sono 40 che non hai più voluto vivere.
Ma io ti ascolto sempre con il cuore!
Buona giornata a tutti.
Alice


When I was young, younger than before
 I never saw the truth hanging from the door
 
And now I'm older see it face to face
 And now I'm older gotta get up clean the place.
 
And I was green, greener than a hill
 Where flowers grew and the sun shone still
 
Now I'm darker than the deepest sea
 Just hand me down, give me a place to be.
 
And I was strong, strong in the sun
 I thought I'd see when day is done
 
Now I'm weaker than the palest blue
 Oh, so weak in this need for you.

Visto E2 - E2 VISA...Parte I

Buon giorno a tutti!
Oggi vi parlerò del Visto E.

In particolare del Visto E2, che abbiamo richiesto e stiamo momentaneamente aspettando.
L'argomento è un po' complesso e intenso.
E mi agita parlarne quando non abbiamo ancora una risposta dal consolato......
 
Inizialmente volevo spiegarvi l'importanza di avere un avvocato nel processo di richiesta del Visto, poi però, sviluppando i 2 post, ho notato che dovevo fare il contrario.

La scelta del Visto è ricaduta nell'unica possibilità: un Visto E.
Il nostro business rientra nella richiesta del Visto E non immigrante.
 
PREMESSA
 
Di base, non è possibile andare a vivere negli Stati Uniti se non si è nati negli Stati Uniti.
Per vivere negli Stati uniti o si ha un permesso di lavoro o studio, sennò te ne stai a casa tua.
 
Per lavorare negli Stati Uniti, le strade sono 2: 
#1 trovi una azienda che ti assume (ovvero 'sponsorizza' la tua domanda - non è facile però)
oppure
#2 fai un investimento
(leggevo da qualche parte di qualcuno che ha fatto un investimento business di 30 mila euro - vediamo se ritrovo la fonte, quindi NO NON parliamo di cifre stellari)

Il Visto E ha due 'sottocategorie':
- E-1 Visto per commercio, in inglese Treaty Trader
- E-2 Visto per investimento, in inglese Treaty Investor
 
SOMMARIO
 
La domanda dei Visti E sono da presentare solo on-line all'Ambasciata Americana, a Roma.
Sostanzialmente:
- Iscrizione al sito consolare,
- Compilare un modulo di una quarantina di pagine dove domande DETTAGLIATE richiedono altrettanto reali e dettagliate risposte,
- Invio on-line del plico  di documenti che avvalori la richiesta (attenzione: per preparare il plico ci vogliono mesi)*
Dall'invio del plico si aspettano ALMENO 28 giorni, tempi burocratici in cui viene valutata la domanda. Dopo i 28 giorni, sarà possibile chiedere info sullo status della review da parte del Consolato. Non prima.
- Ricezione della email del Consolato Americano. Nella email possono essere richiesti ulteriori documenti, oppure viene confermata la possibilità di fissare l'appuntamento consolare, chiamato anche interview.
- Dopo circa 10-15 gg dall'interview sarà pronto il Visto, applicato nel passaporto.
 
PRINCIPALI REQUISITI

•colui che richiede il visto deve essere il principale soggetto dell'investimento effettuato negli Stati Uniti

•colui che richiede il visto deve avere accesso e controllo sui fondi dell'azienda, visto che sarà colui che è diretto responsabile e manterrà o meno il visto.

•colui che richiede il visto deve possedere la cittadinanza di un paese con il quale gli Stati Uniti hanno stipulato un trattato commerciale, l'Italia è uno di questi

•l'investimento deve essere sufficiente a garantire il sucesso dell'operazione. In pratica, essere ospitati in America con un visto business vuol dire investire in un business che funziona, non in una attività che subisce perdite o che non si autopaga

•l'investimento deve riferirsi ad una reale attività d'impresa, una attività che già opera. Ho letto di casi che hanno aperto una attività, è possibile anche questa strada, ma il nostro avvocato ce la descriveva come non praticabile per la nostra idea di business (un b&b)

•l'investimento deve essere tale da poter generare un reddito di rilevanza economica per gli Stati Uniti. Dirò di più, un punto a favore è l'assumere dipendenti americani. No, non è obbligatorio, ma è utile. Noi avremo infatti dei dipendenti.


Con queste basi,
abbiamo creato una documentazione tale da rientrare in tutti i requisiti E OLTRE.
 

FACCIAMOCI BELLI
 
Non sottovalutate questo 'E OLTRE'
L'avvocato ci ha sempre consigliato di evidenziare tutto ciò che faremo a beneficio dello Stato che ci ospiterà.
Abbiamo quindi inserito nella domanda di visto ciò che era IN PIU' rispetto al necessario:
 
creando posti di lavoro, un plus non indifferente visto che c'è la prospettiva di dar lavoro full time e part time. Le persone assunte NON potranno essere persone con visti, besì cittadini americani.
 
facendo girare l'economia interna: spendendo i soldi dei nostri ricavi negli Stati Uniti.
Richiedendo la residenza, si attesterà quindi che aiuteremo l'economia interna e non lavoreremo per portare soldi fuori dagli Stati Uniti.
 
- dimostrando che "siamo sul pezzo", ovvero che il lavoro che andiamo a fare non è una reinventazione personale, bensì è frutto di capacità acquisite negli anni, scolasticamente e lavorativamente.
 
Lo trovo giustissimo tutto questo. Abbiamo tutte le carte in regola, perchè non sottolinearlo?

*Ci sono voluti MESI per procurare tutti i documenti utili.
Documenti sia personali che relative al business. Abbiamo avuto la fortuna di avere dalla nostra parte delle bravissime persone, i sellers, che ci hanno davvero aiutato.

CONSIDERAZIONI PERSONALI
 
L'importanza di una domanda ben strutturata è cruciale per il successo o meno del processo di ottenimento della Visa.
L'importanza di presentare dati reali, sia personali che del business è fondamentale a chi decide se rilasciare o meno il permesso.

Siate pronti, se richiedete questo tipo di Visa,
- a mesi di elaborazione dei documenti
- a presentare davvero documenti personali, prove di fondi e se i soldi non arrivassero da un lavoro pulito, ma da fonti non sicure, ricordate che in America non si entra.
- ad avere PAZIENZA, a non sklerare quando si è nel limbo del ChissàCosaDiranno oppure del ChissaQuandoArrivaUnaComunicazione.

Siccome mi rendo perfettamente conto che la mia spegazione è mossa anche dalla "passione", vorrei inoltrarvi un link in Inglese dove è perfettamente professionalmente spiegato il Visa E.
Vi rimando alla pagina del nostro avvocato: QUI
Davvero interessante.

Attenzione, tutto ha pro e contro.
Noi entreremo con un visto non-immigrant e nel gran pacco di documentazione abbiamo dovuto firmare e acconsentire di lasciare il paese nel momento in cui decideremo di smettere di fare il business per il quale abbiamo ricevuto la Visa.
Ecco, altro particolare che fa notare che in America non si scherza.
Intanto incrociate le dita e spero a breve di darvi altre info, utili su come trasferirsi in Usa e positive per noi ;-)

E per chi vuole scrivermi, sarò felice di rispondere a tutte le domande. Volete un consiglio su un immigrant attorney??
Volentieri, vi posso consigliare il nostro avvocato (consigliato da un altro immigrante che vive negli States da 25 anni) oppure qualcuno che parla italiano.

Alice.


Vi dicevo che avrei ri-utilizzato questa imagine!


Link utili:
Invito ad una infarinata generale nel seguitissimo sito Vivere in Usa.
Troverete una bella spiegazione del Visa E2 QUI  e indubbiamente rivolgetevi sempre all'Ambasciata o al Consolato QUI

Esperienze in rete.
Purtroppo non ho trovato NULLA in italiano. Quindi sono ancor più contenta di raccontare la mia esperienza perchè possa aiutare altri che intendono fare questo percorso.
Dall'Australia agli Stati Uniti: QUI
Una ragazza inglese racconta nel forum britishexpat.com la sua storia QUI
 I got my E2 in 2008 and completely understand your questions and concerns.
I came here on a 3 month visa waiver and found a business. You are absolutely correct, what right-minded seller agrees to sell to someone from a different country, and has to wait for up to a year (that's how long it took me to get my whole application processed) without any guarantee the deal will go through. Before I answer that question, you must get a contingency put into the contract specifically relating that the sale is contingent upon issuance of E2 visa.

I would recommend hiring not only an attorney for first time E2 applications (you can do the renewal yourself, I did), but also a business broker. The broker will walk you through the contract and outline all your contingencies. Landlord approval is also another huge hurdle to overcome and must be a contingency written into the contract. Broker will also set you up with Escrow Attorney.

With hindsight, the sellers of the business I bought were really desperate to sell and get out of their lease. I found out afterwards that they had had previous offers but once the intended buyers did a bit more investigating and due diligence they ran a mile. It's tricky. I found loads of businesses I wanted to buy but the majority of sellers were not willing to accept and commit to my offer, because of the long wait and uncertainty that it would be a successful sale.

It takes a special kind of insanity to walk the E2 path. It's only temporary, it's expensive, there is no route to permanent residency, it's a nightmare if you have children (they lose their status when they come of age). Really question why you want to live and work in the US....

Good luck with your search. You can search online for businesses for sale and you can do a lot of homework before you come over. Get signed up with a broker, ideally one who has E2 experience and get them to line you up several pre-qualified businesses.

That's my suggestion